La Stazione Sperimentale del Vetro vanta una pluriennale esperienza nel settore del monitoraggio degli inquinanti fisici e chimici degli ambienti di lavoro in vetreria (sostanze chimiche pericolose, microclima, polveri sottili, fibre inorganiche, amianto).
I campionamenti vengono effettuati in situ con opportuna strumentazione, sia per installazione su postazioni fisse che mediante campionatori portatili, indossabili dai singoli operatori seguendo modalità e tempistiche dipendenti dallo specifico parametro analizzato.
I campioni raccolti vengono successivamente analizzati in laboratorio seguendo i dettami normativi, ed i risultati analitici vengono elaborati ai fini del calcolo dell’esposizione media giornaliera, in confronto con i relativi limiti di soglia previsti da leggi o normative vigenti.
La valutazione dell’esposizione agli agenti chimici viene effettuata seguendo le procedure previste dalla normativa Europea UNI EN 689, con campionamenti sia stazionari (postazione fissa) che personali. In funzione delle specifiche unità produttive e mansioni lavorative monitorate, le principali sostanze di interesse per le caratterizzazioni analitiche sono: polveri respirabili o inalabili, silice libera cristallina, nebbie di oli, idrocarburi policiclici aromatici, HCl, HF, grafite, stagno, fumi di saldatura (Ni, Cr, Mn), solventi ed altre sostanze organiche, fibre inorganiche (tra cui amianto e asbesti). Per ciascun agente chimico, i metodi di campionamento ed analisi adottati sono funzione della specifica normativa di riferimento.
Con il termine microclima caldo si intende l’insieme dei principali parametri che caratterizzano un dato ambiente dal punto di vista termico: 1) temperatura dell’aria, 2) temperatura media radiante, 3) velocità dell’aria, 4) umidità relativa.
La valutazione del rischio legato al microclima presente nei luoghi di lavoro è necessaria per verificare se l’ambiente termico possa compromettere la sicurezza o lo stato di salute dei lavoratori. Viene effettuata in Italia ai sensi degli artt. 17 e 28 del D.Lgs. n°81 del 09 Aprile 2008 e s.m. e i., e si sviluppa sulla base delle misurazioni dei 4 parametri ambientali sopra riportati e della stima dei parametri personali del lavoratore, i.e. attività metabolica ed isolamento termico dell’abbigliamento, derivati da apposite tabelle di riferimento (cfr. UNI EN ISO 8996 e UNI EN ISO 9920).
L’esposizione alle fibre ceramiche refrattarie e alle fibre inorganiche in genere viene valutata in accordo con la normativa europea UNI EN 689 mediante campionamenti sia stazionari che personali, che possono essere effettuati sia durante la normale attività di esercizio che in occasione di operazioni straordinarie potenzialmente rischiose o gravose dal punto di vista dell’esposizione dei lavoratori, quali ad es. pulizie e manutenzioni, o costruzione/demolizione di opere in muratura refrattaria.
SSV è riconosciuta come laboratorio di riferimento a livello europeo per la competenza acquisita nella progettazione ed esecuzione di indagini per la verifica della concentrazione di silice libera cristallina respirabile nell’industria vetraria.
Per le operazioni di campionamento della frazione respirabile delle polveri disperse nell’aria è possibile utilizzare diverse tipologie di separatori; il campione viene raccolto nell’arco di un turno lavorativo “tipo” per tipologia di attività sensibile, e, dopo opportuna preparazione, analizzato in laboratorio per quantificare la presenza di silice cristallina, rivelata mediante diffrazione X.